Viadotto Coretta e Macinaie:
un’occasione unica per l’acciaio


VIADOTTO CORETTA
Progettista: Fabrizio De Miranda e Carmelo Romani
Impresa: Studio De Miranda Associati
Lunghezza: 3 luci da 63 m
Materiale: acciaio e cemento armato
Epoca di costruzione: 1959-1960
Luogo di costruzione: Barberino del Mugello (FI)
Schema statico: a travata
VIADOTTO MACINAIE
Progettista: Fabrizio De Miranda e Silvano Zorzi
Impresa: Studio De Miranda Associati
Lunghezza: due sedi stradali da 350 m e 267,5 m
Materiale: acciaio e cemento armato
Epoca di costruzione: 1959
Luogo di costruzione: Barberino del Mugello (FI)
Schema statico: a travata
Lungo il tratto tra Bologna e Firenze dell’Autostrada del Sole, possiamo trovare due viadotti, il viadotto
Coretta e il viadotto Macinaie; entrambi, progettati da Fabrizio De Miranda, attraversano la particolarissima orografia del valico di Citerna.
Il viadotto Coretta, all'epoca della sua costruzione, oltre ad essere il primo viadotto autostradale italiano in sistema composto acciaio – cemento armato collaborante, era anche uno dei più grandi ponti del mondo di
questa tipologia. Rappresentò, inoltre, un’occasione, unica in tutta l'Autostrada, per l'acciaio impiegato nella realizzazione di tre luci, da circa 63 m ognuna, costituite da travi a parete piena alte 4 m – nonostante
Francesco Aimone Jelmoni, progettista dell’intero piano industriale, lo avesse pensato inizialmente come un ponte ad arco parabolico. Queste travi vennero prodotte dalla ILVA, che si occupa prevalentemente
della produzione e trasformazione dell'acciaio, e progettate da due suoi tecnici: lo stesso Fabrizio De Miranda e Carmelo Romani.
La sua struttura risultò molto complicata nella fase di montaggio, in particolar modo; venne per questo adoperata una centina Innocenti, prima posta in posizione centrale e successivamente fatta scivolare verso
sinistra.
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Anche il viadotto Macinaie presenta il particolare sistema acciaio – cemento armato e due sedi stradali distanziate, ma con un numero differente di luci ognuna, ossia 7 campate da 50 m e 5 campate da 53,50 m. Per questo progetto, invece, De Miranda si affianca a Silvano Zorzi, il quale si occupò personalmente della realizzazione dei piloni e delle campate laterali di accesso, in cemento armato precompresso.

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