Poggettone e Pecora Vecchia: toponimi fantasiosi

Progettisti: Arrigo Carè e Giorgio Giannelli
Impresa: Garbarino Sciaccaluga Mezzacane
Materiale: cemento armato
Anno di costruzione: 1960
Comportamento statico: arco a tre cerniere
Completamente immersa nel verde della tratta transappenninica tra Emilia e Toscana, la suggestiva curva del viadotto Poggettone e Pecora Vecchia scavalca i due omonimi torrenti che come molti altri ( Aglio, La Quercia, Biscione, ecc.) ereditano i loro curiosi nomi dalla fantasia di Francesco Aimone Jelmoni, Professore del Politecnico di Milano autore del progetto di massima dell’Autostrada (in scala 1:25000) che dovette percorrere a piedi più volte l’intero percorso, per confermare le scelte compiute sulla cartografia insufficiente.
La struttura è scomposta in sei piani paralleli, ritagliati a riquadri come fogli di carta. Tra un pilone traforato e l'altro, la linea di un arco che sembra disegnata da Maillart, cui i progettisti si sono sempre ispirati.
Un viadotto da copertina
Nell’estate del 1964, al Museum of Modern Art di New York, è aperta la mostra “Twentieth Century Engineering” che espone, in una selezione internazionale di capolavori di ingegneria strutturale del Novecento, opere di Pier Luigi Nervi, Riccardo Morandi, Silvano Zorzi, Franco Levi, Carlo Cestelli Guidi, Arrigo Carè e Giorgio Giannelli. Ci sono i più bei viadotti dell’Autosole: i viadotti Poggettone e San Giuliano sono pubblicati sul catalogo, molti altri sono ospitati nelle stanze della mostra.

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