Scendendo da Bologna, il tracciato segue per un breve tratto la valle del Reno per poi deviare su quella del Setta, lungo le pendici orientali di Monte Sole.
Le pile del viadotto, in curva, molto snelle sembrano colonnati sovrapposti di scenografie teatrali.
Su di esse poggiano le travi gettate a terra e poi sollevate con carrucole: l'andamento del profilo dell'impalcato non è mai orizzontale.
Ogni pezzo strutturale è disegnato ex novo: un assemblaggio di parti sagomate ridotte al minimo, separate e connesse da giunti ben visibili, disegnati accuratamente: un gigantesco oggetto d'arredo alla scala degli Appennini.